Lunedì 22 gennaio presso l’Hotel Mattei a Ravenna, di fronte a numerosi rappresentati delle Associazioni di Promozione Sociale della Provincia, si è parlato dello stato dell’arte e della complessità della riforma del terzo settore.
Con la riforma, vasta e complessa, si sta cercando di riordinare un sistema molto articolato e anche frammentato di norme, stratificate nel corso degli anni, senza cambiare la natura dei soggetti del terzo settore. Per avere il quadro della complessità occorre considerare che i quattro decreti legislativi finora emanati da una parte non esauriscono il quadro delle norme da scrivere, dall’altra, gli stessi, richiedono, per essere pienamente operativi, l’emanazione di ulteriori disposizioni e regolamenti applicativi. Inoltre, alla luce di diverse problematiche emerse già in fase di prima attuazione, da molte parti è stato chiesto al Governo l’adozione di un decreto correttivo, che si auspica venga prodotto prima delle prossime elezioni politiche.
Nella successione dei diversi interventi sono stati approfonditi argomenti diversi: dalle imprese sociali, alle reti associative; dalla definizione unica del termine volontariato per tutte le tipologie dei soggetti del terzo settore agli aspetti fiscali; dalla revisione degli statuti alle particolari problematiche delle associazioni di promozione sportiva.
Stefano Tassinari, referente ACLI per il Forum nazionale del Terzo Settore, ha sottolineato come questa riforma possa essere vista anche come l’occasione per un nuova soggettività politica da parte degli enti del terzo, aprendo spazi per un confronto costruttivo con le pubbliche amministrazioni per co-progettare e co-programmare azioni di promozione e inclusione sociale.