In Gazzetta Ufficiale il decreto legge “Quota 100” dal 29 gennaio 2019 è legge dello Stato. Una nuova opportunità per andare in pensione prima, oltre a quelli esistenti: precoci, usuranti, opzione donna e ape sociale.
Per ottenere la pensione anticipata con i requisiti di quota 100 sono necessari, sia per gli uomini che per le donne, 62 anni di età e aver maturato 38 anni di contributi, solo così è possibile raggiungere quota 100.
In altre parole con 65 anni di età e 35 anni di contributi non si raggiunge il requisito di quota 100.
Quota 100 riguarda tutti i lavoratori, dipendenti del settore privato e pubblico, i lavoratori autonomi o parasubordinati, indipendentemente dalla gestione contributiva.
Il requisito contributivo può essere raggiunto cumulando i contributi versati in gestioni diverse, fatta eccezione per quelli versati nelle casse dei liberi professionisti.
LA PRIMA FINESTRA UTILE
Dal 1 aprile 2019 potranno accedere alla pensione anticipata quota 100, tutti i lavoratori che hanno maturato i 62 anni di età e i 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018.
Se invece i requisiti vengono maturati dopo il 1° gennaio 2019 e prima del 31 dicembre 2021, la pensione quota 100 potrà essere erogata trascorsi 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Una volta raggiunti i requisiti minimi richiesti e apertasi la finestra temporale, la possibilità di richiedere la pensione è sempre valida.
IL CALCOLO
Il calcolo è effettuato sulla base della posizione contributiva maturata e secondo le normali regole: non sono previste penalizzazioni o trattenute particolari.
Quota 100 è una libera scelta, un’opportunità per il lavoratore che comporta, essendo un’interruzione anticipata del rapporto lavorativo, un minore accantonamento dei contributi pensionistici. Dunque, a fronte di un minor versamento, ci sarà un importo minore di pensione.
CUMULO PENSIONE LAVORO
Fino al compimento dell’età pensionabile, cioè 67 anni di età nel 2019/2020 e dal primo giorno di decorrenza, la pensione quota 100 non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.
Il primo passo è verificare se sussistono i requisiti per richiedere la pensione quota 100 e di valutarne la convenienza, in base alle proprie aspettative e necessità.